Diagnosi Energetica e D.Lgs 102/14

Con l’inizio del 2018 vogliamo fare un po’ di chiarezza su alcuni temi. Questi ultimi giorni ci hanno visto illuminati da lucine di Natale e fuochi d’artificio per salutare il vecchio anno, ma ci rendiamo conto che nonostante la nuova data, rimangono i vecchi dubbi.

Ripercorriamo un po’ la storia della Diagnosi Energetica e proviamo a verificare se siamo al passo coi buoni propositi -o con gli obblighi di legge- per questo anno.

Sul finire del 2015, ben tre capodanni or sono, ENEA si è vista consegnare le prime Diagnosi Energetiche del “bel paese” con numeri da capogiro e documenti dal contenuto vario -ed eventuale-. Gli Auditor si sono visti coccolati da linee guida fornite con un po’ di ritardo e hanno quindi avuto pochi mesi per “aggiustare il tiro”.

Al loro interno abbiamo trovato indicazioni di massima e imposizione di contenuti minimi che hanno lasciato agli operatori non poche difficoltà e perplessità.

Così vogliamo “regalare”, mettendolo in cima alla lista dei nostri “buoni propositi” e apponendo il nostro primo ““, il metodo che negli anni abbiamo identificato essere il migliore per dare il nostro contributo ad auditor e soggetti obbligati -o volontari- a capire come approcciare il famigerato mondo della Diagnosi Energetica e degli obblighi di legge del D.Lgs 102/14.

Obbligo:
L’obbligo di effettuare la Diagnosi Energetica -D.Lgs 102/14- deriva dal recepimento di una direttiva europea atta all’abbattimento dei consumi energetici. L’obbligo consiste nella redazione del documento di audit che ha validità di 4 anni. Di conseguenza i soggetti obbligati vedono reiterarsi la necessità di adempiere all’obbligo a meno di non uscire dalla “lista” dei soggetti obbligati.
Importante è sapere, inoltre, che i soggetti che dovranno affrontare la seconda Diagnosi Energetica, vedranno aggiungersi l’obbligo di misurazione dei consumi, con fasce di copertura diverse in base alla fascia di cluster -VOLTA Consulting può aiutarvi nella realizzazione della vostra Gap Analysis Strumentale-.

Chi la deve fare, chi la può fare, chi viene incentivato a farla:

  • I cosiddetti “Soggetti Obbligati” -e con le Diagnosi del 2015 molti hanno, a loro spese, verificato l'”obbligatorietà” ricevendo salate multe arrivate nei primi mesi del 2016- sono le Grandi Imprese e le imprese a forte consumo di energia -energivori- (per capirci: quelle iscritti alla Cassa dei Servizi Energetici ed Ambientali, ex Cassa Conguagli).
  • Possono redigere una diagnosi energetica tutte le forme societarie che volontariamente richiedano l’intervento di un Auditor Energetico. Questi soggetti possono decidere di trasmettere i loro dati nel portale ENEA oppure raccogliere i frutti dei consigli dell’auditor senza divulgarli.
  • Attualmente alcune PMI -non energivore- ricevono un incentivo per la redazione della Diagnosi Energetica: si fa riferimento al Bando regionale per l’efficientamento energetico che copre i costi imputabili alla redazione dell’audit (o implementazione di Sistema di Gestione dell’Energia) per il 50%. La regione Lombardia è tra le regioni attive, se la tua azienda non si trova in Lombardia, contattaci per ricevere maggiori informazioni sulla tua regione.

Cosa contiene:

La diagnosi energetica fa perno su quattro temi fondamentali:

  • Analisi dei consumi e allocazione sulle macro-aree di riferimento -è previsto un livello di dettaglio minimo fornito dalla normativa-;
  • Individuazione degli indici di performance e analisi sui benchmark relativi al settore merceologico di riferimento;
  • Analisi tecnico-economica degli interventi di efficientamento energetico, tecnologici o gestionali, atti all’abbattimento dei consumi e all’incremento delle performance;
  • Pianificazione di strategie di intervento con proposta e validazione di obiettivi -generalmente punti percentuali- di miglioramento.

Perché farla:

Obbligati o meno, le realtà che si interfacciano al mondo dell’efficienza energetica iniziando dalla Diagnosi affrontano questo percorso con un arma in più. Il documento infatti consente non solo di ottenere informazioni cruciali sulle modalità di consumo delle diverse realtà fornendo valutazioni di settore molto efficaci, ma permette anche di aprire la porta ad una figura esterna che con occhio critico riesce ad effettuare valutazioni super partes in ogni ambito dell’analisi.

Se sono rimasti dei punti di domanda sull’argomento, o desiderate approfondimenti, non esitate a contattarci direttamente o a lasciare commenti.

Buon 2018 a tutti!