Rimborsi addizionali provinciali:

ferma la prescrizione e fai la richiesta

Grazie alla sentenza di ottobre della Corte di Cassazione la tua azienda può richiedere il rimborso per l’addizionale provinciale all’accisa sull’energia elettrica consumata nel periodo 2010 e 2011, ultimi anni in cui è stata applicata tale addizionale in bolletta.

Di cosa si tratta:

L’addizionale dell’accisa è stata applicata sul prelievo di energia elettrica (fino a kWh 200’000 mensili) fino alla data della sua abrogazione, cioè il 31 dicembre 2011 (l’aliquota pagata in bolletta variava da Provincia a Provincia con un importo compreso tra 0,0093 €/kWh e 0,0114 €/kWh).

Considerato lo scaglione di consumo mensile massimo su cui veniva addebitata l’addizionale (200’000 kWh), si calcola una spesa rimborsabile fino a 54’000 € sui due anni.

Come ottenere il rimborso:

La sentenza menzionata ha disposto che per ottenere il rimborso dell’addizionale indebitamente pagata il consumatore finale può agire nei confronti del fornitore. Poiché il rapporto tra fornitore e consumatore ha natura civilistica, l’azione di recupero si prescrive nel termine di 10 anni dal pagamento dell’indebito.

In conclusione, si tratterebbe dell’opportunità di richiedere al fornitore professionale la restituzione dell’addizionale provinciale, n precedenza addebitata in bolletta, con riferimento alle forniture di energia elettrica degli anni 2010 e 2011.

Clicca per visualizzare la sentenza:

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 23 ottobre 2019, n. 27099 – L’istanza di rimborso è esclusa all’utente finale in quanto il soggetto legittimato sono i soggetti che forniscono l’energia

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